Inge Morath. Quando Venezia ti cambia la vita

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Che viaggio nella vita straordinaria di Inge Morath, quello che si compie visitando la mostra a lei dedicata a Palazzo Grimani!

“Inge Morath. Fotografare da Venezia in poi” è la storia di questa grande fotografa, raccontata attraverso i suoi scatti.

Sono 200 le fotografie esposte al secondo piano di Palazzo Grimani, divise in tre sezioni: una è dedicata proprio a Venezia, ritratta nella quotidianità dei suoi abitanti. Una Venezia sentimentale e fuori dalle passerelle e dal lustro, dove si entra nelle case e nelle corti in cui lavorano persone semplici e operose. Poi una sezione dedicata ai suoi famosi reportage internazionali, che l’hanno resa la prima fotoreporter donna dell’Agenzia Magnum. E, a chiudere, i ritratti iconici dei VIP che faranno scattare in voi la scintilla del ricordo: “ecco di chi è quella foto!”

In realtà c’è anche una quarta sezione, ospitata al primo piano, quasi nascoste, ed è dedicata alle foto dove lei diventa soggetto. Scatti di suoi colleghi che ci restituiscono le immagini di una donna appassionata della fotografia, dei viaggi e delle persone.

Se vi state chiedendo il perché del titolo della mostra “Fotografare da Venezia in poi”, è presto detto: a Inge Morath Venezia ha cambiato la vita:

Morath era già stata a Venezia, durante il suo viaggio di nozze. All’epoca lavorava in Magnum come collaboratrice redazionale e si occupava di realizzazare le didascalie che accompagnavano le immagini dei suoi colleghi fotografi del calibro di Henri Cartier-Bresson, David Seymour, George Rodger e Robert Capa. Non fotografava, ma non le mancavano occhio e sensibilità. In quel novembre, la luce di Venezia sotto la pioggia la stregò, tanto da indurla a chiamare Robert Capa, responsabile della Magnum, per suggerirgli di inviare un fotografo in grado di catturare la magia che tanto la stava stupendo. Capa le rispose che un fotografo di Magnum a Venezia c’era già: era lei, con la macchina fotografica. Non restava che comprare un rullino, caricarla e iniziare a fotografare.

Molte delle 80 fotografie esposte e scattate a Venezia nel 1955, durante il viaggio che ha dato origine alla sua professione, non sono mai state mostrate al pubblico prima in Italia.

E una volta che sarete a Palazzo Grimani, non perdetevi la visita delle sale permanenti. Io rimango ogni volta senza fiato, soprattutto quando alzo gli occhi verso l’alto e vedo i soffitti dipinti a grottesche, o… Ganimede che svolazza sopra di me in quel piccolo scrigno di tesori che è la Tribuna, o ancora il gruppo del Laoconte o la splendida Atena che ci guarda quasi severa!

Palazzo Grimani è a due passi dalla Fondazione Querini Stampalia, in Ruga Giuffa, e a una breve e suggestiva passeggiata da Piazza San Marco.

La mostra rimarrà visitabile fino al 4 giugno 2023, e ne consiglio fortemente la visita!

Se volete, fino al 10 aprile potete abbinarvi la mostra dedicata a Lee Miller e Man Ray, a Palazzo Franchetti.

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