Homo Faber 2024: informazioni utili, le mie impressioni e la gallery

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Qualche giorno fa sono stata a Homo Faber, ospitata sull’Isola di San Giorgio.

Le prime due edizioni mi avevano entusiasmata e avevo aspettative altissime. Ho scelto di visitarlo in un giorno feriale per avere più tempo e meno confusione e potermelo godere meglio.

Non so, forse è proprio perché avevo come punto di riferimento le due edizioni precedenti, ma non sono rimasta altrettanto entusiasta.

L’apparato didascalico a dir poco pessimo non consente di capire bene la creazione che si ha di fronte. Una targhetta bianca con font microscopico anche se posizionata per terra e un qrcode (ma basta!) NON È una didascalia! Le dieci sezioni non presentano descrizioni che le contestualizzino. La mappa che consegnano all’ingresso è utile come una forchetta per il brodo. I pannelli indicatori a specchio saranno buoni per i selfie ma poco utili per sapere dove andare. I ragazzi in camicia brandizzata sono obbligati a dire a ogni singolo visitatore dove devono o non devono andare, facendo sembrare il tutto una transumanza di persone confuse.

Nell’ultima edizione il flusso di visita consentiva di accedere anche al Teatro Verde e a ogni angolo della suggestiva Isola di San Giorgio, questa volta appena ti sposti dai (mal segnalati) percorsi obbligatori vieni ripreso da un addetto alla visita che ti blocca e ti fa tornare sui tuoi passi. Quindi niente Teatro, niente parte posteriore dell’Isola, niente Labirinto.

Prima di andarci mi chiedevo come fosse possibile per artigiani artisti di un certo livello fermarsi a Venezia per un mese in corrispondenza della Mostra del Cinema; semplice, non c’erano! Quest’anno Homo Faber aveva la stragrande maggioranza di opere “non accompagnate” dai loro creatori.

I pezzi sono davvero meravigliosi, ma l’esperienza di visita non consente di goderne come si dovrebbe.

Un consiglio agli organizzatori: mettete in vendita la guida cartacea anche all’ingresso, perché non tutti vogliono mettersi a spippettare coi qrcode (a me peraltro non funzionava così bene la consultazione digitale, e non solo a me).

Un altro consiglio? Valorizzate di più il percorso Homo Faber in città, magari con un locale in cui raccogliere una selezione curata degli artigiani coinvolti, aiuterebbe a scoprirli e a invogliare a un turismo più consapevole e sostenibile.

Nota a margine: nei giorni prima dell’apertura ho potuto vedere i pacchetti di visita guidata proposti direttamente dall’organizzazione. Personalmente ritengo che il prezzo proposto sia TOTALMENTE privo di senso, e il pacchetto di visita molto più vicino alle esigenze di un eventuale turista straniero. Se siete interessati a farsi accompagnare, contattate una delle guide veneziane abilitate.

Detto questo, consiglio la visita? ASSOLUTAMENTE SÌ! 💯

Soprattutto se è la prima volta che si va, sono certa che rimarrete stupiti dal vedere tante meraviglie messe insieme!

Consiglii per la visita:

  • se fate il biglietto online sappiate che dovrete aspettare comunque l’orario previsto, anche se non avete nessuno davanti e in orari di basso afflusso, a meno di non voler discutere con gli addetti alle code (insistendo un po’ si riesce a convincere che fare la coda DA SOLI per venti minuti sotto il sole o la pioggia quando non c’è nessuno nel raggio di duecento metri non è così sensato) quindi attenzione alla scelta della fascia oraria di prenotazione
  • se è prevista pioggia portatevi un ombrello perché ci si muove attraverso l’isola di San Giorgio con percorsi all’aperto
  • contate non meno di 4 ore per una visita piacevole e rilassata
  • sappiate che non è possibile tornare indietro in alcune parti dell’esposizione (per esempio nei primi padiglioni e negli ultimi), quindi se qualcosa vi interessa particolarmente approfonditelo fin da subito
  • ottima la ristorazione e anche a prezzi sensati, almeno dove ho pranzato io (la Tea Room The Journey, che propone menu di viaggio interessantissimi e ottimi)
  • se riuscite a recuperare prima una guida cartacea (da un amico che ci è già stato) fatelo!
  • e comunque… non perdetevelo perché è davvero da vedere!

Dopo la Gallery con le mie foto trovate le informazioni per la visita

Homo Faber

📍 Isola di San Giorgio

⛴️ Si raggiunge da Piazzale Roma e dalla Stazione col vaporetto 2 o con la navetta da San Zaccaria (unico vantaggio è l’approdo davanti l’uscita, ma sono meno frequenti del 2)

4 comments

  1. Grazie per il resoconto dettagliato. Io riuscirei a visitare la mostra solo lunedì 30/09 (ultimo giorno di apertura) ma i biglietti online risultano esauriti, e non riesco a capire se in biglietteria ne hanno comunque a disposizione. Qualche suggerimento?

    Grazie mille!

    Marins

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    1. Secondo me se sei già in zona puoi provare ad andarci, c’è sempre la possibilità che qualcuno non si presenti. Tieni conto che all’ingresso non sono flessibilissimi (e secondo me hanno anche poco senso pratico), ma insistendo si riesce a ragionare anche su quello che dovrebbe essere ovvio… In bocca al lupo!

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  2. Come sono d’accordo con Lei, cara viaggiatrice seriale. Ho visitato le due mostre precedenti di Homo Faber e le ho preferite alla grande a questa terza di quest’anno. Nelle precedenti c’erano i tabelloni in ogni singola sala per attingere informazioni e soprattutto mi sembravano più consone all’artigiano che lavora. Questa, anche di giorno feriale e precisamente di mercoledì, troppa gente, mostra più mercantile, le informazioni solo attraverso le app qrcode quindi poco capibili per i visitatori normali, anche se c’era uno staff imponente a cui potevi rivolgerti per le informazioni. Questa l’ho trovata più spettacolare nelle strutture sceniche dei padiglioni e nella location dei giardini, ma più confusionale nell’allestimento dei pezzi in mostra (vedi le lunghe tavolate…….ecc.ecc.). Striminzito il negozio da comperare qualcosa e poi non c’era quasi niente solo il catalogo. Speriamo che l’organizzazione di Homo Faber tanga conto di quanto è stato detto.

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    1. Grazie di cuore, Elda. Ahimè, temo che non verrà tenuto conto delle osservazioni, le criticità erano talmente ovvie che credo non ci fosse intenzione di porvi rimedio, altrimenti sarebbe bastato poco. Ho paura che questa meravigliosa idea possa spegnersi per gigantismo. Ma spero proprio di sbagliarmi

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