A Palazzo Ducale arriva la grande mostra su Vittore Carpaccio

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Aprirà il 18 marzo e rimarrà visitabile fino al 18 giugno la retrospettiva “Vittore Carpaccio. Dipinti e disegni, a cura di Peter Humfrey, con Andrea Bellieni e Gretchen Hirschauer, e organizzata con la collaborazione della National Gallery di Washington.

“La pittura di Vittore Carpaccio (1460/66 c. – 1525/26 c.) celebra la grandezza e lo splendore di Venezia al volgere del XV secolo, quando la città lagunare dominava un vasto impero marittimo e fioriva come centro di commerci internazionali e di cultura. I dipinti narrativi dell’artista – specie i famosi cicli realizzati per varie confraternite religiose – trasportano le storie sacre nella vita vera, collocandole in scenari fantastici, benché arricchiti con infiniti dettagli e riferimenti contemporanei. Ispirato dall’ambiente e dalla società della sua straordinaria città, Carpaccio unisce l’attenta osservazione della scena urbana con il suo particolare trasporto per il poetico e il fantastico”.

Presidente dei Musei Civici di Venezia Gribaudi

Saranno 45 i dipinti in mostra nelle sale dell’Appartamento Ducale, secondo un itinerario pensato per descrivere l’evoluzione artistica di Carpaccio. A questi si aggiunge un nucleo di disegni da cui emerge la capacità del pittore di studiare la realtà.

I quadri sono stati concessi in prestito da musei, chiese, istituti e collezioni private, d’Europa e degli Stati Uniti dopo essere stati per secoli lontani da Venezia. L’ultima monografia dedicata a Carpaccio risale a 60 anni fa, al 1963.

La mostra offre anche l’occasione, davvero unica, per ammirare finalmente riunite, le due parti di una scena già compiuta ed unitaria, separate in circostanze sconosciute verso la fine del Settecento: le “Due dame” del Museo Correr, possedute a Venezia da Teodoro Correr, si ricongiungono con la “Caccia in laguna”, già presente a Roma nella collezione dello zio cardinale di Napoleone e oggi nel Getty Museum di Los Angeles; si riforma così la conturbante scena con le due elegantissime nobildonne veneziane in annoiata attesa del ritorno dei mariti dalla caccia in laguna con archi e ‘ballotte’; una ‘storia’ psicologica raccontata da Carpaccio con sottile sensibilità e sublime fascino immaginativo (il grande storico inglese John Ruskin alla fine del secolo XIX ne fu letteralmente soggiogato), dipinta su quella che, in origine, quasi certamente era un’anta di porta a soffietto posta tra due ambienti di un raffinato, privatissimo interno veneziano.

Dal Comunicato stampa

Completa l’esperienza un percorso cittadino che guiderà gli appassionati anche fuori Palazzo Ducale, sulle orme del pittore, puntando su due dei suoi capolavori: il ciclo di sant’Orsola presso le Gallerie dell’Accademia e il ciclo di San Giorgio degli Schiavoni nella omonima Scuola.

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