
Un posto nascosto nella vegetazione, luogo di rifugio dove stare bene con se stesso e poter fare riflessioni sull’essere e sulla vita.
Anche, o meglio dire tanto più, in un posto nascosto nella vegetazione, dove l’autore si rifugia per stare bene con se stesso e poter fare riflessioni sull’essere e sulla vita, qui trovano spazio elementi simbolici e rappresentazioni del passato.
La vegetazione è nei pressi di un fosso, scolo laterale della Seriola. Posto raggiungibile a piedi, dove si nota un fascio di luce principale e altri raggi minori o più lontani, vere e proprie “comunicazioni tra Dio e gli esseri umani”.
Anche in queste semplici rappresentazioni di una spiritualità individuale, si legge il messaggio alla pluralità degli esseri umani. Il sole che, in questo senso, raggiunge ed è raggiungibile da tutti.
Ancora dominano nel disegno messaggi che provengono dalla solitudine, ma che descrivono le cose che hanno il potere di mettere gli esseri umani sulla stessa linea.
Orologio a cucù con uccellino ricordo della casa dei nonni.
La barchetta racchiude il ricordo dei bei momenti a Dobbiaco.
L’autore si rappresenta molto piccolo, quasi introvabile nella natura.
Disegnato con tratti elementari, quasi insignificante di fronte alla raffinatezza del disegno della natura.
Altri richiami della memoria, la tartaruga abitante della Seriola, la raganella sul tronco in acqua, la stella polare e le zone lacustri e paludose.
