Lo accennavo qualche giorno fa in un post su Facebook (a proposito, sulla pagina a volte condivido eventi e informazioni di cui non scrivo sul blog, quindi suggerisco di seguirla): sabato, girando senza destinazione in zona Rialto Mercato, sono incappata in un negozio che in passato non aveva mai colpito la mia attenzione.
È un negozio di raffinati oggetti di pelletteria dal design geniale.
È stato questo a incuriosirmi: la particolare progettazione del portafoglio fa sì che riesca a contenere un discreto numero di carte pur rimanendo sottilissimo. Per chi, come me, gira con un “cubo” da un chilo e mezzo per colpa di carte di credito, carte fedeltà e abbonamenti, una svolta.
Sono entrata per vedere meglio e la responsabile delle vendite, gentilissima e super-competente, mi ha spiegato nel dettaglio come fosse stato possibile raggiungere questo livello di compattezza. Straordinario! L’idea, una volta illustrata, sembra l’uovo di Colombo. Ma bisogna averla!
Tanto di cappello alla Fine Up, che non solo l’ha avuta, ma che l’ha brevettata, e che sa coniugarla con uno stile tutto italiano.
Non sono oggetti economici: qualche prezzo in foto si vede, e i costi dipendono anche dalla finitura (ci sono pelli di tipo diverso). Ma è sicuramente qualcosa di unico: un esempio del “Bello e ben fatto” caratteristico del Made in Italy.
Per info: di seguito il profilo del mio portafoglio-mattoncino. E si noti che io NON ho esattamente mani piccole… Da qui si può immaginare la mia curiosità verso tutto quello che si prefigge di ridurre l’ingombro di questo oggetto d’uso quotidiano.
Nota: Questo post non è stato scritto in collaborazione con l’Azienda, né ho ricevuto alcun compenso, a parte l’impagabile simpatia della responsabile delle vendite.