La Festa della Sensa 2020

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Quaranta giorni dopo Pasqua si festeggia l’Ascensione, a Venezia Festa della Sensa, che qui assume i contorni di una tradizione millenaria.

Momenti clou della Festa sono lo Sposalizio del Mare e la Regata delle Repubbliche Marinare.

Nell’edizione 2020 le restrizioni faranno sì che non potranno essere svolti gli eventi pubblici legati a questa meravigliosa tradizione.

L’importanza dell’evento permane, la Festa è molto sentita dai residenti che, anzi, vedono con malcelato e comprensibile dispiacere la trasformazione dell’evento in ennesimo appuntamento turistico.

L’ultimo numero della newsletter di Fondazione Musei Civici Venezia ha dedicato un lungo approfondimento in merito, prendendo spunto dal terzo momento caratteristico dei giorni di festeggiamento: l’uscita dei Re Magi e dell’Angelo dalla Torre dell’Orologio.

Questo evento nell’evento accade solo due volta all’anno: il giorno dell’Epifania e, appunto la domenica della Sensa.

Il video che ho girato il 6 gennaio di quest’anno

Leggiamo insieme l’ottimo approfondimento di MUVE:

Stanno chiusi nella Torre, da dove escono solo due volte l’anno, per Epifania e Ascensione, o Sensa, come si dice a Venezia. In queste festività i Re Magi e l’Angelo allo scadere di ogni ora scorrono sui loro binari, escono e rientrano dalle porticine delle tàmbure, per l’occasione sollevate, e sfilano di fronte alla Madonna col bambino, che guarda Piazza San Marco da sopra il quadrante dell’orologio. La Sensa è oggi e la Festa sarà domenica e i Re Magi e l’Angelo, anche loro, usciranno finalmente a guardare Venezia.

Nel resto dell’anno i Re Magi e l’Angelo accolgono nella Torre i visitatori dell’incredibile ingranaggio dell’orologio, che segna il tempo con la sola lancetta dell’ora su un quadrante di 24, scandito dagli automi dei Mori che in cima percuotono la campana con i loro martelli 192 volte al giorno, mentre il sole e la luna, che ruota segnando le proprie fasi, attraversano le fasi zodiacali.

Ogni movimento nella Torre dipende dagli ingranaggi della macchina orologio. Le statue negli ultimissimi anni del 1400, quando la bifronte Torre dell’Orologio fu costruita, uscivano ogni giorno, ma hanno dovuto smettere molto presto dato che il meccanismo cedeva sotto l’uso quotidiano. Quelle che vediamo oggi non sono originali, le ha rifatte nel 1755 Giobatta Alviero e tre anni dopo è stato ricostruito il congegno della processione, che funziona ancora oggi.

La macchina complessa degli ingranaggi dell’orologio con i suoi treni è il cuore del prodigio e ogni due settimane i Re Magi e l’Angelo accolgono nella torre anche Simonpietro Carraro, l’ingegnere meccanico che dell’orologio è custode e manutentore (e caricatore) che l’ha pure smontato e rimontato tutto intero, quando alla fine del secolo appena passato ha compiuto 500 anni ed è stato restaurato.

Dai tempi della Repubblica di Venezia la Festa della Sensa è anche il giorno dello Sposalizio col mare e del Bucintoro, e la commemorazione dell’anno Mille, quando il doge Pietro II Orseolo salvò le popolazioni della Dalmazia minacciate dagli Slavi iniziando così l’espansione veneta nell’Adriatico, e della stipula in laguna tra Papa Alessandro III e l’imperatore Federico Barbarossa del trattato di pace fra Papato e Impero nel 1177. In Piazza San Marco c’era tradizionalmente anche la Fiera (e Sensa forse deriva in realtà non da Ascensione ma da senseria, mediazione, in senso commerciale) con il recinto di casette di legno disegnato dal Sansovino nel 1534, soggetto frequente dei vedutisti nel Settecento. Una usanza meno allegra legata alla Torre è quella secondo tradizione dei condannati giustiziati fra le due colonne in riva, fra San Teodoro e il leone alato, che dal molo guardavano lo scoccare della loro ora.

La Torre dell’Orologio il 6 gennaio 2020

Nella Newsletter vengono inoltre linkati i video che trovate qui sotto: il primo è un quasi sconosciuto video dell’Istituto Luce del 1949 relativo all’uscita dei Re Magi; il secondo, sempre dell’Istituto Luce, è dedicato alla meccanica dell’orologio; il terzo è invece contemporaneo e a cura della Fondazione Musei Civici Venezia.

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Link per l’approfondimento:

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