Confesso che ignoravo che Brian Eno fosse anche un artista visivo, e non solo un musicista.
Alla Galleria Michela Rizzo fino al 24 novembre è possibile visitare una mostra delle sue opere.
Leggendo la descrizione dei contenuti fatta da Arte.go ho scoperto il concetto di arte generativa, che non conoscevo ma che – da informatica – mi affascina particolarmente. Usare sistemi hardware e software per creare qualcosa di percepibile come artistico mi sembra un’idea straordinaria.
L’esposizione è multisensoriale: alcune opere sono infatti accompagnate da musica scritta appositamente per la mostra.
Come afferma l’artista nell’inciso riportato da Arte.go:
“Se un dipinto è appeso a un muro, non ci sembra che ci manchi qualcosa senza prestarci attenzione. Tuttavia, con musica e video, abbiamo ancora l’aspettativa di una sorta di dramma. La mia musica e i miei video cambiano, ma cambiano lentamente. E cambiano in modo tale che non ha importanza se ne perdi una parte”
“Pittura e musica sono sempre state intrecciate tra loro.”
Inoltre, per chi lo avesse apprezzato nella mostra alla Guggenheim, alla Galleria sarà anche possibile ammirare Blue Depth, 1961 di Joseph Albers.
Come arrivare
La Galleria Michela Rizzo si trova in Giudecca 800Q, e la fermata del vaporetto è Palanca.