A Palazzo Fortuny le opere della Fondazione Merlini

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Un altro luogo da visitare anche senza essere certi della temporanea in corso è Palazzo Fortuny.

Già la sede vale da sola la visita. Non solo per gli straordinari arredi e le mille curiosità che vi si possono ammirare, ma anche perché fa venire voglia di approfondire la vita dell’eclettico Mariano Fortuny.

Fino al 21 ottobre (quindi non rimane molto più tempo, attenzione!) è possibile visitare “Una collezione italiana. Opere dalla Collezione Merlini

Fil rouge il tema del collezionismo, con l’analisi di come possano nascere le collezioni privati.

In particolare, la Collezione Merlini si caratterizza su scultura, disegni e pittura italiana del Novecento.

Sarà quindi possibili vedere, come indicato sul sito ufficiale della sede espositiva:

… disegni di Amedeo Modigliani, dipinti di Filippo de Pisis e poi lavori di Adolfo Wildt, Giorgio de Chirico, Alberto Savinio, Mario Sironi, Gino Severini, Giorgio Morandi, Massimo Campigli – fino all’astrattismo italiano o all’informale con importanti opere di Mario Radice, Lucio Fontana, Alberto Burri, Piero Dorazio, Giulio Turcato, Roberto Crippa, Alfredo Chighine, Piero Ruggeri. La raccolta offre quindi una panoramica molto ampia dell’arte italiana del XX secolo e nel contempo invita a una sostanziale domanda: quali energie spingono a perseverare nell’impresa collezionistica?

E’ possibile acquistare on-line i biglietti su VivaTicket.

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Contemporaneamente, sempre a Palazzo Fortuny è possibile visitare fino al 21 ottobre “La stanza di Zurigo“.

Sempre dal sito di Palazzo Fortuny:

Un complesso lavoro portato a termine dai suoi allievi, restituisce finalmente al pubblico la “stanza di Zoran”, ricomposta ora a Palazzo Fortuny come elemento centrale di una mostra-omaggio al suo autore. I tanti motivi profusi da Mušicˇ in quest’opera – di una ricchezza quasi vertiginosa – costituiscono infatti, nel loro complesso, una sorta di summa iconografica della produzione artistica di quegli anni: dai motivi dalmati di donne a cavallo, col parasole, agli asinelli e cavallini nel paesaggio roccioso o danzanti nel vuoto; dai traghetti affollati di cavalli o bovini alle fasce decorative a losanghe, righe, volute, tondi o scandole; dai volti incorniciati e ieratici che ricordano Campigli a un ritratto “iconico” di Ida allo specchio e al proprio autoritratto. E poi le vedute di Venezia: le cupole e la facciata della Basilica, Palazzo Ducale, balaustre, archi, i portici della piazza, il Bacino di San Marco, San Giorgio, la Dogana, i bragozzi. Un’ampia e accurata selezione di opere realizzate tra il 1947 e il 1953, provenienti da collezioni private e dall’archivio dell’artista, completa il percorso espositivo.

 

Come raggiungere Palazzo Fortuny

Da Santa Lucia con la linea 1 del vaporetto, scendendo a Sant’Angelo.

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