Pronti per il Redentore?

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Siamo quasi arrivati al terzo weekend di luglio, periodo di svolgimento della “Notte Famosissima” in cui i Veneziani ricordano la liberazione dall’epidemia di peste durata dal 1575 al 1577.

La Festa è molto sentita dai residenti che si ritrovano il sabato nei campi (le piazze di Venezia) o sulle barche nel Canal Grande a cenare insieme aspettando l’ora di inizio del grandioso spettacolo pirotecnico.

Qui di seguito la dettagliata e affascinante scheda di Venetian Infographic sulla festività.

Oltre allo spettacolo pirotecnico che si irradia dalla Chiesa del Redentore, per il week-end viene allestito anche il maestoso Ponte votivo di oltre 300 metri che unisce la Chiesa alle Zattere.

Venezia Radio TV ha dedicato al Ponte un interessante approfondimento tecnico.

Sarà possibile attraversare il Ponte dalle ore 19 di sabato 20 luglio alle 22 di domenica 21 luglio, tranne quando è in svolgimento lo spettacolo pirotecnico, che ha inizio attorno alle 23.

Montaggio e smontaggio richiedono diversi giorni, e infatti già la scorsa settimana sono riuscita a vederne il primo troncone in fase di costruzione.

La foto che ho scattato dal vaporetto al Ponte in costruzione la scorsa settimana (si intravede in fondo)
Il breve video che ho girato dal vaporetto nello stesso giorno. Qui il Ponte si vede un po’ meglio.

Oltre allo spettacolo di fuochi d’artificio e al Ponte votivo, la Festa prevede per la domenica lo svolgimento della Regata del Redentore nel Canale della Giudecca, con inizio alle 16.00 per la gara dei giovanissimi, e a seguire la regata sui pupparini e alle 17.30 la regata sulle gondole a due remi.

Alle 19.00 la Messa votiva nella Chiesa del Redentore conclude le celebrazioni.

A questo proposito, ancora due parole sulla Chiesa, che a mio avviso è una delle più belle di Venezia (e quindi del mondo…).

La progettazione di questo monumentale ex-voto è a cura del Palladio, che inizia a lavorarci nel 1577, anno di fine dell’epidemia di peste, come abbiamo visto. Il celebre architetto non vedrà conclusa l’opera, che verrà portata a termine da Antonio da Ponte dopo la morte del Palladio nel 1580. Da Ponte seguirà comunque in modo puntuale il progetto originario, e quanto possiamo ammirare ora ne è il risultato.

La Chiesa campeggia sulla Giudecca e toglie il fiato a chi vi passa davanti sul Canale forse ancora di più di quanto non accada dallo slargo antistante. È infatti così imponente da non poter quasi essere colta a colpo d’occhio da vicino.

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