Io non ci sto a cadere nell’angoscia, nell’ossessione, nell’ansia continua.
Con questo non voglio consigliare comportamenti contrari ai provvedimenti del Governo o al buonsenso, ma continuerò a parlare di Venezia pensando a quando la si potrà tornare a vivere normalmente, sperando che sia presto, se possibile anche prima della data del 3 aprile prevista nel DPCM.
E vorrei anche fare un appello a tutti i fotografi veneziani o che lavorano a Venezia: BASTA FOTO DELLA CITTÀ DESERTA. BASTA! Ne tirerete fuori una ogni tanto quando questa emergenza sarà finita e la città sarà di nuovo popolata di turisti. Ma ora queste immagini fanno male, malissimo a Venezia! Ne danno un’immagine terrificante che non la rispetta minimamente.
Venezia è piena di luoghi meravigliosi che meritano di essere scoperti anche nei minimi particolari. Vere da pozzo un po’ sconte (nascoste), rilievi in marmo difficili da notare sulle facciate dei Palazzi, cortili meravigliosi davanti cui magari si passa davanti ma che non ci si ferma a guardare, angoli diversi dai soliti. Inventatevi una sorta di scoperta e riscoperta del bello nascosto che inciti i turisti a cercare una Venezia inusuale quando sarà possibile tornarci.
Io, da parte mia, continuerò a parlare degli eventi futuri, magari rimandati ma che ci aspettano dal 3 aprile in poi.
Approfittiamo tutti di questo tempo di lontananza per preparare meglio la nostra visita, per “studiare” (sì, studiare!) qualcosa sulla città, per programmare gli itinerari – che poi magari non seguiremo – perché anche pensare al viaggio è già un po’ viaggiare.
Prepariamoci a far tornare a vivere Venezia e i veneziani!


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