La Venezia dei Veneziani #10: i gestori del negozio di articoli per le Belle Arti

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Oggi avremo non una, ma ben DUE interviste! Sono due infatti i gestori de L’Isola che non c’è, uno scrigno di tesori che rifornisce gli artisti con tutto il materiale di cui la creatività ha bisogno per diventare Arte.

Ogni volta che sono passata davanti al loro negozio sono rimasta a guardare affascinata la vetrina, di fronte a tanti colori, materiali, strumenti… Ma non ho mai osato entrare: cosa ci andavo a fare io, artisticamente parlando una capra?

È un po’ come chi ama mangiare ma non sa cucinare, alla fine guardi con adorazione ma senso d’inferiorità i negozi pieni di tutti gli ingredienti utili per creare gli appetitosi manicaretti che però si preferisce gustare già pronti, preparati da qualche abile cuoco.

Ecco, per me l’effetto di fronte ai tubetti di vernice, alle tele, ai pastelli, … era un po’ lo stesso. Finché… non ho varcato la soglia e… mi si è aperto un mondo!

I due gestori sono straordinariamente gentili e preparati, e chiacchierare con loro è un’esperienza da non perdere.

E sono stati così gentili da raccontarmi la loro attività, dei clienti, del disastro dell’acqua alta (vedrete nelle foto i segni che indicano dov’è arrivata il 12 novembre 2019, mostruoso!), di come si sono preparati a rispondere alla chiusura del lock-down attivando le consegne a domicilio e le vendite on-line per raggiungere i loro clienti ovunque in Italia. Un’attività così straordinaria da aver dato nome a una Calle!

Ne è nata un’intervista doppia, che vi lascio godere punto per punto, in tutte le sfumature derivanti dal loro essere veneziani di origine (Nazareno) e di destinazione (Elena).

Come volete mi riferisca a voi? Nome e cognome, alias, altro?

Siamo Nazareno e Elena dell’Isola Che Non C’è!

Raccontateci di voi 

Elena

Ho 36 anni, sono nata e cresciuta in Friuli e ho frequentato l’Istituto d’Arte G. Sello di Udine. Mia madre è ceramista, per cui con l’arte e l’artigianato ho sempre avuto un rapporto molto intenso. Nel 2002 sono venuta a studiare Beni Culturali a Ca’ Foscari e proprio il primo giorno di lezione mi sono accorta che mi mancava un’agenda, così ho percorso Calle Lunga San Barnaba e sono entrata in cartoleria. Per caso mi sono trovata a chiacchierare con il cartolaio di fantasy… e ci siamo innamorati.

Nazareno

Ho 44 anni sono nato e cresciuto a Venezia ed ho frequentato l’istituto tecnico Vendramin Corner per dirigenti di comunità.

Ho iniziato a lavorare a quattordici anni aiutando mio padre nel suo lavoro di elettricista-idraulico. Il mio sogno era diventare pilota aeronautico, purtroppo infranto sul nascere per problemi alla vista. Dopo aver tentato molti concorsi e aver cambiato una ventina di lavori – gli anni novanta erano molto duri –  io e mio padre abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto aprendo un negozio di cartoleria. All’inizio vi erano delle difficoltà perché per me era un mondo completamente diverso. Per sopravvivere, abbiamo più volte cambiato tipologia di articoli inserendo la parte di copisteria e – all’epoca – di articoli per computer e macchine digitali.

Venezia non è una città semplice. 

Infine ho conosciuto Elena che mi ha fatto scoprire l’amore per l’arte in tutte le sue forme. In un momento dove la crisi era veramente tremenda, abbiamo rischiato la bancarotta. Con lei, che nel frattempo era divenuta mia moglie, ho deciso di ritornare alla vera vocazione del negozio: cartoleria specializzata nella vendita di articoli per Belle Arti.

Da allora, l’amore per l’arte e i sacrifici hanno cominciato a dare i loro frutti e anche se la globalizzazione tende a far chiudere negozi come i nostri, noi teniamo duro grazie soprattutto ai ragazzi – giovani artisti che ci sostengono ogni giorno.

Per chi non è nato a Venezia: Cosa ti ha portato qui?

Elena: il gusto di vivere in un luogo straordinario, piccolo come dimensione ma con una storia immensa e variegata, in cui si può incontrare gente da tutto il mondo.

Per chi a Venezia è nato: La Venezia della tua infanzia

Nazareno: nella mia infanzia Venezia era completamente diversa. Non era la città turistica di adesso, ne’ quella studentesca. I veneziani erano circa il doppio di oggi (centomila di un tempo contro i cinquanta/cinquantacinquemila di oggi) e la vita era più semplice.

C’erano negozi di alimentari, di giocattoli, di scarpe e di vestiti. Commercianti e artigiani abbondavano e davano a Venezia un sapore diverso, un sapore di casa.

Oggi è una città studentesca, turistica e quasi senza negozi “normali” ma anche in questo Venezia ha le sue potenzialità.

Penso che – anche se so che molti mi daranno contro per la mia affermazione – gli studenti abbiano contribuito a dare alla città una spinta di vita, valorizzandone gli edifici che altrimenti sarebbero rimasti chiusi e portando comunque guadagno ad una città che meriterebbe di essere valorizzata per tutto il potenziale che ha da offrire. Viene chiamata città turistica, ma in realtà il turista di Venezia conosce ben poco. Esso si sofferma nelle zone principali come San Marco e Rialto e quando fa ritorno al proprio paese dichiara di conoscerla e di averla trovata stupenda. Quando magari si è soffermato ad acquistare una mascherina “made in China” ad una bancarella. San Marco e Rialto, da sole, non sono Venezia. Essa è una città carica di cultura, di monumenti e di storia. Io fin da piccolo l’ho sempre girata fin nei suoi meandri più nascosti oltre ad avere dei posti dove ero solito giocare da mattina a sera fino a quando non tornavo a casa sfinito, ma con un sorriso stampato in faccia.

Il tuo luogo del cuore a Venezia

Elena: Punta della Dogana, il crocicchio di mare formato dal Bacino di San Marco, Canal Grande e Canal della Giudecca. Con la statua della Sirena di Damien Hirst era perfezione a 360 gradi.

Nazareno: Il mio luogo? Resta Campo Santa Margherita.

Lì ho imparato ad andare in skateboard sbucciandomi le ginocchia e devastandomi pantaloni, lì ho avuto i miei primi amici e le mie scazzottate, lì sono salito sul mio bob da neve rosso fiammante e mio padre mi ha trascinato e fatto giocare per tutto il campo… si, perché io ho visto anche la neve a Venezia ed era alta così! Lì c’era la cosa più bella del mondo per noi ragazzi – una cosa che adesso è praticamente sparita e che a volte viene derisa o non capita dai più giovani – lì, proprio in mezzo al campo c’era la nostra sala giochi… il ricordo più bello che ho.

I cinque consigli per chi visita Venezia

Elena:

  • scarpe comode. Solo i veneziani sono abituati a camminare così tanto.
  • chiedete alle persone del luogo dove mangiare e bere. Scontato ma sempre utile.
  • siate gentili con i veneziani. Vivere in una città del genere è un paradosso un po’ stressante, da un lato senza il turismo si muore, dall’altro lato molta gente la tratta in maniera incivile e maleducata. Siate gentili, fateci un sorriso, chiedeteci com’è andata durante l’Acqua Granda: vi apriremo il cuore e le porte.
  • perdetevi. Di buon passo si può arrivare da un capo all’altro della città in qualche ora, e non ci sono zone pericolose. Lasciate le mappe chiuse nello zaino e semplicemente seguite l’intuito. Farete scoperte insospettabili.
  • se vi fermate a fare foto sui ponti, attenzione a non intralciare il traffico!

Nazareno:

  • Chiudi quel cazzo di smartphone e se vuoi fare delle foto usa una macchina fotografica. Se vuoi goderti Venezia, non è con il navigatore o con i consigli da fuori che puoi conoscerla.
  • Se vuoi mangiare bene chiedi aiuto ad un gondoliere o entra in un negozio e fatti consigliare. Non basarti sulle recensioni on-line che molte volte o sono truccate o non sono oggettive.
  • PRIMA di partire se hai paura dei disagi per l’acqua alta, non farti condizionare da siti idioti ma scaricati Hi!Tide: una app che utilizziamo noi veneziani e che ci aiuta moltissimo (Android e iOS). Oppure, se usi Telegram (Android e iOS), collegati al canale @mareavenezia. Se segnala 100 cm d’acqua, non significa che l’acqua ti arriva ad un metro d’altezza, ma s’intende a partire dal livello del mare… Es. a S. Marco 100 cm d’acqua ti bagnano i piedi!
  • Se vieni a Venezia evita il mordi e fuggi. Piuttosto cerca un albergo più economico – e ti garantisco che ce ne sono – ma fermati un po’ di più o la fretta ti toglierà la magia che la città è in grado di offrirti.
  • Se decidi di visitare una città, allora impara a FIDARTI delle persone che ci vivono e ACCETTA i loro consigli SENZA PREGIUDIZI O RISERVE. Questo ti aprirà gli occhi su come siano le persone nella realtà e non dietro uno schermo. 

I due S-consigli (cosa evitare di fare)

Elena:

  • non buttare immondizia nei canali. Sì, è vero, di cestini in città ce ne sono pochi, ma non è un buon motivo per inquinare.
  • non lasciarti fermare dal pregiudizio “Venezia è cara: logico che un caffè seduti in piazza San Marco con l’orchestra costi di più. Ma basta “un ponte e na cae” (come diciamo per indicare un posto vicino) per trovare prezzi adeguati. Per evitare sorprese, chiedete il prezzo prima della consumazione… che è una buona regola ovunque.

Nazareno:

  • Non sederti al primo ristorante che capita; evita soprattutto le catene, piuttosto fermati vicino al mercato del pesce, lì il cibo è fresco e buonissimo.
  • Non usare mezzi che ti obblighino a fare un giro prestabilito della città, ma informati prima sui luoghi che puoi visitare o chiedi consiglio ai Veneziani.

Un consiglio specifico per chi conosce già un po’ Venezia

Elena: anche se siete in ferie, alzatevi presto, in modo da essere fuori per le sette del mattino. I colori dell’alba e la città ancora semivuota hanno un’atmosfera indimenticabile!

Nazareno: prenditela comoda. E’ una città a misura d’uomo. Tanto vale la pena godersela.

Un consiglio specifico per chi a Venezia non è ancora stato

Nazareno: Chiedete a chi c’è stato, seguite dei blog veneziani e venite sapendo che è una città che può offrire di tutto a trecentosessanta gradi… basta saper cercare!

Elena: aguzzate la vista. Gustatevi i materiali e le forme, mattoni di cotto, pietra d’Istria, marmi. In quali altri posti potete trovare stili architettonici diversi semplicemente girando su se stessi, anche prendendo un posto a caso?

Un consiglio specifico per vivere al meglio Venezia nelle 4 stagioni

Elena

  • primavera: fate a gara a trovare gli alberi in fiore. Molti pensano che Venezia non ne abbia, invece…
  • estate: il ventaglio di pizzo non è un accessorio fashion, è un’assoluta necessità!
  • autunno: credenti o meno, alla Festa della Salute si va, punto e basta. Candela e frittelle.
  • inverno: un “marocchino” (caffè, schiuma di latte, spolverata di cacao e crema di cioccolato” al Bar Al Canton in Campo San Barnaba ti riconcilia col mondo nelle giornate più fredde!

Nazareno:

  • primavera: portatevi un ombrello: non si sa mai e almeno non si rischia di rovinarsi la gita.
  • estate: Fa veramente caldo e umido. Ci sono delle magliette specifiche che aiutano a sopportare l’umidità. Acquistatene un paio da siti specializzati e potrete passeggiare in tutta tranquillità.
  • autunno: Non abbiate paura dell’acqua alta: basta controllare le app e munirsi di stivali!
  • inverno: fa freddo, è umido… godetevi le Gallerie dell’Accademia… all’asciutto!

Il tuo luogo del cuore in Veneto

Elena: l’antico santuario di Lagole, e fare il bagno al laghetto delle Tose 

Nazareno: Bassano. Adoro la città, la sua posizione e tutto quello che ha da offrire.

Parlateci della vostra attività, di come possiamo contattarvi, cosa potete fare per noi, i prossimi eventi, focus specifici, tutto quello che vi viene in mente per promuovere quello che fate

Il nostro negozio è qui da prima dell’Unità d’Italia, tanto che ha dato il nome alla calle di fianco – Calle dei Colori!
Abbiamo un fornitissimo settore di Belle Arti, siamo ricolmi letteralmente fino al soffitto di colori acrilici, colori ad olio, marker, album e blocchi da disegno, gouache, spray, matite, penne e quaderni per tutti i gusti: che stiate cercando la prossima penna di cui innamorarvi o una semplice BIC perché avete dimenticato l’astuccio a casa, troveremo quello che fa per voi. Abbiamo dalla cartoleria per i bimbi delle elementari fino ai colori di alta qualità per gli artisti più esigenti, con un occhio di riguardo (sopratutto sul prezzo) per gli studenti che sono i nostri clienti più affezionati.
Il nostro settore copisteria invece offre stampe (dal semplice bianco e nero fino alla stampa fotografica), fotocopie e scansioni, più due pc per l’accesso ad internet.
Siamo su Facebook, Instagram e Telegram per avvisare delle novità, degli sconti e dell’arrivo degli articoli più attesi: non avendo uno spazio per esposizioni, ci piace moltissimo condividere sui social le opere dei nostri artisti!

Facebook: https://www.facebook.com/isolachenonceartevenezia 

Instagram: @isolachenoncearte

Telegram: @isolachenoncearte 

Il tuo sogno da veneziano/a per Venezia?

Nazareno: Una città evoluta ecosostenibile che si appoggi su energie pulite come solare ed eolico!

Elena: che non diventi un parco divertimenti. Che tornino i negozi di vicinato e il piacere di un turismo attento e rispettoso.

Domanda a piacere (o, alla Marzullo, fatti una domanda e datti una risposta)

Elena: Cosa ti manca dell’Università?

Il potermi seppellire alla Baum con pile e pile di libri….non tutti esattamente testi per i miei esami! Era bellissimo fare pausa dallo studio girellando tra gli scaffali e trovando libri sempre più interessanti. Quella biblioteca l’ho vista nascere e ci sono molto affezionata.

Nazareno:

Do solo la risposta… la domanda è ovvia.

Basta ritardi! Concludete il Mose e mettetelo in funzione così da dare fasto alla città rendendola sicura.

Le foto precedenti sono state gentilmente inviate da Elena e Nazareno. Di seguito alcune di quelle che ho scattate durante la mia visita. Erano i giorni di parziale chiusura, e mi spiace perché la vetrina non sorride come fa normalmente.

L’Isola che non c’è è stata toccata pesantemente dall’acqua alta del 12 novembre 2019, come accennavo prima.

Nazareno ed Elena hanno voluto rendere visibile il livello aggiunto dall’acqua nel loro scrigno di tesori. Provate a immaginare cosa devono aver provato!

E pensare che si sarebbero salvati, grazie alla presenza di paratie e pompe. Ma un black-out ha fatto spegnere i motori delle pompe, ed è accaduto il peggio.

L’ingresso del negozio con la paratia e la pompa in funzione in un giorno di acqua alta

Possiamo aiutarli andando a comprare da loro nella nostra prossima visita a Venezia. Gli artisti troveranno pane per i loro denti, e noi potremo tornare un po’ bambini in mezzo a milioni di penne, matite, pennarelli, quaderni, taccuini e tutto quanto fa fantasia!

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