Ricchissimo il programma della rassegna che coprirà i mesi da maggio a dicembre del Giudecca Art District
In tutto saranno 12 mostre per 60 artisti coinvolti sul tema dello “spazio antropico”.
La rassegna THE_SPACE_WE_LIVE_IN prevede, oltre alle già citate mostre, anche talk, performance, progetti curatoriali, installazioni, che avranno luogo negli spazi di GAD a partire dal 21 maggio.
Lo “Spazio in cui viviamo” inteso in senso fisico, del luogo cartesiano dell’abitare la casa o la città, nella contemporaneità e della storia recente, il “saper fare” come mezzo di conservazione dell’identità culturale e allo stesso tempo come principale mezzo di progresso e di risposta alle emergenze del secolo in corso.
Ma contestualmente estendendo l’accezione de “Lo spazio in cui viviamo” alla dimensione antropica, inteso come rapporto tra essere umano ed essere umano, nella codificazione sociale e politica del coesistere, e inteso infine come studio della relazione tra uomo e natura, sia nella dimensione intima dell’essere, del rapporto continuo e costante tra azione e reazione, tra sviluppo e ecosostenibilità.
Tra Psiche e Techne.
Ciò che è veramente inquietante non è che il mondo si trasformi in un dominio completo della tecnica. Più inquietante è che l’uomo non sia preparato a questo radicale mutamento. Ed ancora più inquietante è che non siamo capaci di raggiungere, attraverso un pensiero meditativo, un adeguato confronto con ciò che sta realmente emergendo nella nostra epoca[M.Heidegger – L’Abbandono 1959]
Dal Comunicato stampa ufficiale di GAD
La rassegna partirà il 21 di maggio con le prime 4 mostre
The Space We Live In – Markus Heinsdorff
L’artista in questa mostra presenta un innovativo progetto che mette a sistema l’emergenza abitativa alla dimensione del recupero e del riuso dei materiali volgendo lo sguardo alla storia e al patrimonio culturale delle architetture vernacolari.

Texture of Fade – Reiner Heidorn
In questa mostra, curata da Francesca Mavaracchio, GAD ribadisce la sua attenzione alla ricerca sull’elemento del “paesaggio” e sulla percezione e distorsione del medesimo da parte dell’uomo. Dai boschi della Baviera fino alla Laguna Veneziana i colori di Reiner Heidorn diventano micro organismi, particelle, narrazione di trame oniriche, fiabesche.

Encanto – Palmalisa Zantedeschi.
Prima personale a Venezia per questa artista veronese che porterà in mostra lo studio e la ricerca attorno allo “spazio” al rapporto tra l’elemento naturale, ancestrale della “pietra”, della “roccia” del “sasso”, della materia tattile e l’uomo.

La misura e la grazia dell’abitare – Mario Gottardi
Questa mostra è l’occasione per ri-scoprire un progettista eccezionale, che fa della misura la sua cifra stilistica: un equilibrio che non significa ripetitività, ma che applica il dominio della linea a una variegata gamma di soluzioni architettoniche e d’interni e che, partendo dagli stilemi razionalisti da cui è chiaramente influenzato, li reinterpreta e li riattualizza seguendo da un lato le tendenze culturali a lui contemporanee e dall’altro le esigenze pratiche e concrete nell’utilizzo degli spazi e soprattutto degli oggetti e dei complementi di arredo, in cui esprime il suo lato più creativo. La mostra si svilupperà attraverso una ricca documentazione fotografica e la proiezione in anteprima del video di Umberto Corni.

Le nuove permanenti GAD
A giugno apriranno inoltre le due permanenti ARCHE’ Architecture of Universe e Pulse: Electric Mannerism, di cui parlerò più avanti.
Come visitare GAD
L’indirizzo è Giudecca 211, raggiungibile comodamente dalla fermata di vaporetto Giudecca – Redentore.
Il GAD è aperto dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 18.00. Il sabato e la domenica è visitabile previa prenotazione almeno il giorno precedente.
E’ possibile prenotare on-line a questo indirizzo