Ultimo arrivato nella biblioteca in saór la “Guida sentimentale di Venezia“, di Diego Valeri, Passigli Editori.

Acquistato dopo aver incrociato l’accorato consiglio sul gruppo Facebook Per chi ama Venezia.
Solo 138 pagine in formato comodo per la borsetta da portarsi dietro per i tempi morti (o quelli in cui vogliamo riempirci occhi e cuore con la nostra amata città).
Chiudo il breve post citando a mia volta la chiusura del libro:
Occorre dire che, scrivendo questo piccolo libro, non ci siamo illusi di risolvere l’insolubile enigma che si rinserra nel nome di Venezia?
Storia e leggenda, verso e prosa, spleen et idéal, grandezza e decadenza, Dichtung und Wahreit, tutto è già stato messo a mano per tradurre in parola l’indicibile città. Risultato di tanto travaglio: molte mirabili e memorabili pagine, ma non una pagina che dia la chiave del mistero.
Se si continua a scrivere di Venezia non è, dunque, perché si speri “sua laude finire”, ma soltanto “per isfogar la mente”.
Così diceva Dante di Beatrice; così diciamo noi questo di questo nostro amore in forma di città
Diego Valeri, “Guida Sentimentale di Venezia” (Passigli Editori”
Che dire? Perfetto così. Non si poteva esprimere meglio la difficoltà del parlare di Venezia evitando di cadere nel banale e senza comunque riuscire a esprimere la passione che si prova da questa città, e i motivi inspiegabili a parole che vi sono dietro.
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