Aperta la mostra dedicata a Carlo Naya

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In questi giorni diversi lettori del blog mi hanno chiesto cosa fosse visitabile nei giorni feriali, e finora purtroppo non vi era molta scelta. Fortunatamente oggi si aggiunge una mostra di grande interesse.

E’ infatti possibile visitare “Carlo Naya. Nella Venezia (ottocentesca) dei chiari di luna” a Palazzo Loredan, nella sede dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti di Palazzo Loredan.

L’esposizione rimarrà aperta fino al 29 luglio e si può accedervi dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 17.

La mostra, curata da Carlo Montanaro e realizzata con la collaborazione di Antonello Satta e Francesco Barasciutti, presenta gli scatti del fotografo e imprenditore Carlo Naya da cui si può scoprire una Venezia di metà ‘800. In esposizione anche materiali provenienti dalla biblioteca dell’Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, e dagli archivi Mander, Stefanutti e Turio.

Abitava in Campo San Maurizio, dov’era situato anche il suo laboratorio, Carlo Naya. E le sue solenni esequie ebbero luogo il 31 maggio 1882 nella Chiesa di Santo Stefano. Nato in Piemonte nel 1816, Naya aveva apprezzato da giovane pittore Venezia; diventato avvocato si era poi dedicato con il fratello all’immagine automaticamente riprodotta, per diventare il primo fotografo di dimensione industriale in una città anche in quel campo ricca di fermenti, presto sfociati in polemica competizione.

dal Comunicato stampa

Nella mostra allestita a Palazzo Loredan, tratta dall’Archivio Carlo Montanaro, una campionatura esauriente dei molti modi in cui nei primi anni si è diffusa la fotografia, dalle riproduzioni di quadri celebri, ai paesaggi cittadini che sono andati in parte a sostituire le pitture o la grafica, “ricordi di Venezia” per i già molti visitatori stranieri tra il curioso e l’incantato. Con vari formati, dalle piccole ed economiche “carte de visite”, per arrivare agli imperiali, straordinarie stampe di grande formato che con doppie esposizioni e colorazioni monocrome diventarono i “chiari di luna”, la rievocazione romantica di una città senza tempo, oltre che una sorta di marchio di fabbrica di Naya e del suo staff, con a capo Tomaso Filippi. Ma non potevano mancare le “stereoscopie” visibili anche tramite la riproduzione in anaglifo, e le vedute spettacolarizzate come “il giorno e la notte” per aletoscopio, uno strumento inventato da Carlo Ponti, già amico e concorrente, e da Naya, seppur legittimamente, “copiato”.

dal Comunicato stampa
Dalla pagina dedicata alla mostra sul sito di Venezia Unica

Ricordo che alle foto di Carlo Naya è dedicato un numero del Bollettino dei Musei Civici Venezia consultabile on-line.

Come raggiungere Palazzo Loredan

La sede della mostra è l’Istituto Veneto di Scienze Lettere ed Arti, ed è sita in Campo Santo Stefano 2945.

Si trova a due passi dal Ponte dell’Accademia, pertanto è possibile raggiungerlo arrivando all’approdo Accademia con la linea 1 del vaporetto.

Il sito ufficiale della Mostra

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