Le due sedi della Fondazione Bevilacqua La Masa e la Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro fino al 7 gennaio prossimo ospitano la stupenda mostra “Omaggio a Virgilio Guidi”.
Sono più di 200 le opere esposte sulle tre sedi coinvolte.
80 i dipinti presenti nella sede di Piazza San Marco, realizzati a partire dai primi anni Dieci del secolo scorso.
L’esposizione presenta gli interni e le figure degli anni Venti, per continuare con i paesaggi romani di quegli anni e i paesaggi del Brenta del 1927, per arrivare alle Venezie della fine degli anni Venti e alle Figure degli anni Trenta e Quaranta, proseguendo nel documentare il magico periodo dello Spazialismo veneziano del dopoguerra con tutti i cicli come le Figure che si levano, i Tumulti, i Cieli antichi, le Marine Zenitali etc., senza tralasciare le famose Baronesse, per poi concludere con le ultime grandi opere dei Bianco su Bianco della fine degli anni Settanta.
Dal Comunicato stampa

A Palazzetto Tito sono esposti i dipinti degli ultimi 30 anni, insieme a una selezione esaustiva dell’importante collezione Sonino.
Al secondo piano della Galleria Giorgio Franchetti alla Ca’ d’Oro trovano spazio alcune Nature morte degli anni Dieci, i Carabinieri a cavallo del 1920, il Pittore all’aperto del 1924, l’Uomo che legge del 1927 e i Bacini di San Marco, sempre della fine degli anni Venti.
L’esposizione nel suo complesso si propone di mostrare in che modo Virgilio Guidi abbia cambiato completamente la visione del paesaggio e, in particolare, della veduta paesaggistica, inventando una sintesi perfetta e assoluta tra l’idea di paesaggio e l’idea stessa di Venezia. E, ancor di più, come sia stato capace di coniugare nella pittura moderna la luce rinascimentale con la luce veneziana, a sua volta una sintesi fra luce ideale e luce fisica.
Dal Comunicato stampa
Estremamente curato anche il catalogo, edito da Manfredi Edizioni, con contenuti che vanno oltre l’usuale, e con approfondimenti anche delle altre anime artistiche del Guidi, compreso il suo essere poeta.
Il comitato scientifico della mostra, composto da Michele Beraldo, Stefano Cecchetto, Stefano Demarco, Giovanni Granzotto, Dino Marangon, Giovanna Niero ed Ennio Pouchard, rappresenta buona parte degli studiosi che in questi anni hanno contribuito a chiarire tutti gli aspetti della ricerca del grande Maestro, ma non solo: sotto il segno della multidisciplinarietà, ne faranno parte anche uomini e donne di cultura intesa in senso ampio, dalla musica al restauro alla produzione culturale. In quest’ottica, va segnalata la partecipazione, con il meraviglioso contributo di una colonna sonora, di uno straordinario interprete della musica contemporanea come Pino Donaggio.
Dal Comunicato stampa
Nel corso della Conferenza stampa di presentazione il Comitato tecnico ha saputo esprimere in modo accorato la passione con cui tutti i componenti hanno operato nella predisposizione della mostra, pensata per porgere il dovuto onore a un grande artista, forse non abbastanza noto al pubblico (un “maestro trascurato“, per usare le parole di uno dei curatori)
Un artista che, come è stato fatto presente, non ha visto la luce come strumento, come altri pittori veneziani, ma se ne è impossessato per raccontare la realtà e Venezia.
Di seguito alcuni miei scatti della Conferenza stampa, svoltasi nella sede di Piazza San Marco, e delle sale espositive.
L’immagine di copertina è “Punta della Dogana”, di Virgilio Guidi (credits Fondazione Bevilacqua La Masa)
2 comments