Venezia non è una città come le altre, e si merita un rispetto particolare.
Ecco perché fin dai primissimi post ho sempre voluto sottolineare come sia fondamentale per noi viaggiatori – seriali o meno – seguire alcune semplici regole che consentono a noi di vivere meglio l’esperienza veneziana, alla città di sopravvivere, e ai residenti di continuare la loro vita come hanno diritto di fare senza vederla stravolta da un over-turismo sempre più spesso cafone e irrispettoso.
Anche il Comune ha lanciato una campagna, #EnjoyRespectVenezia, per sensibilizzare i turisti e per ricordare loro che alcuni comportamenti maleducati possono anche essere sanzionati. Giustamente, mi tocca aggiungere, perché purtroppo spesso se non si tocca il portafoglio non c’è verso di far seguire le regole.
Questo è il mio personalissimo decalogo, sulla base della mia esperienza da viaggiatrice amante della città e di quanto mi è stato consigliato da amici residenti in termini di attenzioni che a noi costa poco avere ma che complessivamente possono fare la differenza.
- camminiamo in fila indiana. Questo nelle calli, soprattutto quelle strette, sui ponti, dove vi sia poco spazio per “superarci”. Le calli sono l’equivalente delle strade delle nostre città, e come a noi creano rallentamenti le coppie di ciclisti che viaggiano piano piano affiancati occupando tutta la corsia di destra, quando noi facciamo la nostra passeggiata romantica col moroso o la morosa, lentamente per goderci il panorama, tenendoci per mano, è come se stessimo occupando tutta la carreggiata… Se proprio non riusciamo a farne a meno, quando sentiamo provenire dalle nostre spalle un grido a 800 decibel PERMESSOOOOO stringiamoci per lasciare passare chi deve superarci. Il consiglio di camminare in fila indiana è tanto importante da aver anche ispirato il titolo di un libro che consiglio fortemente.
- evitiamo di fermarci a lungo sui ponti. La vista che ci regalano è irresistibile, ma anche qui, cerchiamo per quanto possibile di lasciare spazio a tutti e di non intralciare troppo il normale passaggio dei pedoni. Per il Ponte di Rialto è un po’ diverso: le due parti fiancate che affacciano sul Canal Grande sono separate dalla parte di “camminamento veloce”, e quindi il stazionamento crea meno problemi
- non diamo da mangiare ai piccioni. E nemmeno ai gabbiani! Anzi, ai gabbiani bisogna fare attenzione perché tendono ad “attaccare” se vedono qualcuno che sta mangiando mentre cammina. Si avvicinano da dietro del malcapitato che sta magari sbocconcellando un toast o una fetta di pizza e puntano col becco al cibo. Ma in caso di mira imperfetta è un attimo che oltre al pezzo di panino si portano via anche un pezzo di labbro… (e credetemi che non sto esagerando!). Questo comportamento è vietato ed è prevista una multa da 25 a 500 euro
- non sguazziamo nell’acqua alta! A parte che obiettivamente non è il massimo dell’igiene (l’acqua che sale in caso di alta marea non è esattamente… pulitissima) e quindi sconsiglio fortemente di farci giocare i bimbi, magari scalzi, come capita di vedere certi giorni, alzare l’acqua alta è un comportamento fortemente sgradito dai veneziani perché crea “onde” che possono fare la differenza tra il riempirsi scarpe e stivali o meno. Insomma, nell’acqua alta cerchiamo di camminare con la massima attenzione possibile. Se utilizzate le passerelle mantenete la vostra destra e non fermatevi a fare fotografie bloccando il passaggio
- non fate pipì nelle calli o nei canali! Entrate in uno dei molti bagni pubblici tenuti benissimo dalla Veritas, prendete un caffè in un bar e utilizzate la toilette, ma, per pietà, non utilizzate le calli magari un po’ nascoste per i vostri bisogni. So che sembra impossibile ma si vedono turisti farlo con discreta nonchalance. Senza parole.
- se prendete i vaporetti, ricordate che sono l’unico mezzo di trasporto per molti residenti, studenti e lavoratori per raggiungere le loro destinazioni, mentre noi turisti spesso possiamo anche farne a meno o possiamo evitare di prendere il primo in arrivo, strapieno, e aspettare qualche minuto in più dando precedenza in salita a chi ha orari da rispettare… Per noi è una vacanza, per i residenti è una giornata di lavoro, di commissioni, di impegni, di lezioni all’università. Quando poi siamo sul vaporetto, abbassiamo lo zaino: se lo teniamo sulle spalle tiene spazio inutile e rischiamo di essere borseggiati (più la prima, che non la seconda, ma è un bonus…)
- non usiamo gradinate, vere da pozzo, basi di monumenti, porte delle case per accamparci e fare picnic o per una sessione di parkour. Sono entrambi comportamenti vietati e sanzionabili. Se vogliamo essere turisti rispettosi possiamo mangiare con pochi euro ottimi cicchetti e tramezzini in un bacaro, comodamente seduti). Perché il parkour sia inopportuno non credo sia necessario spiegarlo
- pietà, non giriamo in costume da bagno. So che sembra abominevole, ma purtroppo c’è qualcuno che lo fa.
- non andiamo in bici o monopattino! Forse non tutti lo sanno, ma entrambi i comportamenti sono vietati a Venezia (e per fortuna, aggiungo io!). La bici può essere portata a mano solo dal Piazzale della Stazione a Piazzale Roma (dove potete trovare un parcheggio apposta per le bici)
- non deturpiamo i muri con i graffiti o i ponti con i lucchetti. Credo non serva nemmeno spiegare perché…
Venezia è unica, e merita il nostro rispetto. Come anche i veneziani, perché vivere e lavorare a Venezia è un privilegio, ma è anche estremamente complicato.
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