Il mio lavoro “vero” (il blog è il mio hobby) mi porta a occuparmi dal ’95 di comunicazione sui nuovi media e di tecnologie informatiche (sono ingegnere informatico).
È da parecchio tempo che a queste competenze ho dovuto aggiungere anche l’Intelligenza Artificiale, diventando esperta in particolar modo di temi etici legata al suo utilizzo in ambito aziendale (troppo spesso sottovalutati).
In questi giorni si sente parlare ovunque di Intelligenza Artificiale come fosse la soluzione a tutti i problemi. E invece sono convinta che saranno più quelli che creerà, di quelli che può risolvere.
Intanto perché se non bene utilizzata porterà a una polarizzazione e una ghettizzazione sempre più forti, soprattutto in campo risorse umane (il mio CV scansionato da un noto software utilizzato nelle ricerche di lavoro mi scheda come agente immobiliare, quando in realtà mi occupo di tutt’altro, immaginate l’impatto nel momento in cui un’azienda dovesse utilizzarlo per una prima scrematura dei CV ricevuti, io sarei a priori scartata). In più ritengo che il suo utilizzo renderà tutti più pigri, visto che – almeno finché non si scoprirà sulla propria pelle che non è così – gira la convinzione che l’IA possa sostituirsi a noi nel lavoro intellettuale. Ultimo, ma non meno importante, farà girare una marea di informazioni false ma non facilmente distinguibili dalla realtà, creando non pochi problemi a chi si affiderà senza spirito critico alle risposte generate con l’Intelligenza Artificiale.
Nel preparare un seminario che sto per svolgere sul tema dell’IA nel marketing ho provato a chiedere a Edge, il motore di ricerca di Microsoft operante con l’IA, di scrivermi un post con 15 attività inconsuete da svolgere a Venezia.
Il suo prodotto finale – che non incollo perché sarebbe plagio, e io DETESTO chi copia da blog altrui senza citare – è tratto da tre articoli di altri siti, incollati tra loro e leggermente riscritti, ma comunque pienamente riconoscibili.
La cosa particolare è che i suggerimenti sono scontatissimi (oltre che opinabili) e il 99% di chi legge questo blog alzerebbe gli occhi al cielo con noia e fastidio. Si va dalla classica “libreria” più utile come set per le foto di Instagram, allo Squero di San Trovaso (bellissimo, nulla da dire), la spesa al Mercato di Rialto, Murano, il farsi una maschera di Carnevale in uno degli atelier. Ora, per carità, tutto bene, ma chiamarli “inconsueti” come suggerimenti mi pare parecchio avventato.
Non solo, a fine 2022 avevo chiesto a ChatGPT di farmi una lista degli eventi più importanti previsti a Venezia nel 2023. Il risultato è stata una delusione, non solo non mi ha detto che lavorava su dati fino al 2021, quindi non poteva essere affidabile, ma mi ha invece proposto una lista di eventi mai esistiti e irreali, o già svolti in altre città.
Continuo a ritenere che il consiglio UMANO rimane mille volte meglio di quello dell’Intelligenza Artificiale, non solo perché la seconda non può che lavorare su contenuti già esistenti, per quanto rielaborati secondo algoritmi peraltro o banali o potenzialmente polarizzati, ma anche perché per certe cose servono cuore e cervello, e questo i software non li hanno.
Ah, e se vi è rimasta la curiosità di avere spunti “inconsueti”, qui trovate il mio post autentico e originale di 2 anni fa, tutt’ora valido. Invece qui trovate il post sugli eventi 2023 scritto da me, frutto delle mie ricerche e dei miei approfondimenti.
La stragrande maggioranza dei post di questo blog – che per me è un hobby e per cui ho spese senza vederne ritorni economici – richiede almeno un’ora, spesso molto di più, di lavoro. Non sono scritti in cinque minuti copiando a destra e sinistra. Perché lo faccio? Perché amo questa città e vorrei riuscire a trasmettere questa passione a chi mi legge, fornendo spunti su come vivere al meglio Venezia da viaggiatori consapevoli e rispettosi.
Un’ultima chicca: qui di seguito le immagini che Dall-E 2 ha generato sulla base del prompt (della richiesta) “create an image for my blog aserialtravelerinsaor.com about 17 unusual activities to do in venice”. Non ci siamo proprio, eh?

Il mio consiglio spassionato: sempre senso critico super-attivo, perché sul web e sui social sempre più saremo di fronte a contenuti plausibili ma incorretti, e cerchiamo di privilegiare chi fornisce informazioni “di testa e di cuore” e non quelle di copia-incolla, umano o algoritmico.
CONCORDO PIENAMENTE CON TE !!!!!!!! Sonia Dotto
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